Questo caso descrive i risultati dell’utilizzo della Carbossiterapia sulle lesioni cicatriziali.
Si basa sul fatto che l’anidride carbonica provoca vasodilatazione (per cui si ha un maggiore apporto di ossigeno ai tessuti) e questo stimola tutti i processi metabolici e di rimaneggiamento.
Il paziente è giovane, sui 25 anni. Presenta una brutta cicatrice su tutta l’area del malleolo mediale, dovuta ad un pregresso incidente col paracadute dove si era fratturato tibia e perone con una frattura esposta che è stata ridotta dai chirurghi plastici e successivamente si è infettata.
Alla fine delle medicazioni per ridurre la cicatrice si è rivolto ai chirurghi plastici che hanno effettuato appunto una riduzione di questa cicatrice.
La cicatrice era però molto dura e interessava anche i piani sottostanti, fino all’osso. In alcuni punti era proprio adesa al tessuto osseo, soprattutto a livello del malleolo. Questo faceva si che il drenaggio del piede venisse impedito. Il paziente era sempre obbligato a portare calze elastiche compressive anche perché la sintomatologia dolorosa che intercorreva era parecchio fastidiosa.
Un’altra cosa da dire su quella cicatrice è che chiaramente presentava un’anestesia sensoriale completa.
Ho proposto la Carbossiterapia e il risultato, dopo circa 8 sedute, è stato molto buono.
Le iniezioni sono state fatte attorno e dentro la lesione cicatriziale in modo da stimolare il più possibile i vasi presenti e ottenere il massimo del rimaneggiamento tissutale.
Alla fine del trattamento la cicatrice si presentava molto più morbida, non più adesa ai piani sottostanti, per cui anche il drenaggio del piede era ritornato e il paziente non utilizzava praticamente più la calza elastica. C’è stato anche il recupero della sensibilità.
Il paziente è stato particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto.
dott.ssa Maddalena Ballio | Specialista in Medicina Estetica e carbossiterapia per il trattamento delle cicatrici

